Notizie

Saluto a Mons. Bettazzi

 Fratello vescovo Luigi,

 

non so se tu saresti stato d’accordo per un saluto e un ricordo ‘celebrativo’. Sono certo che tu lo avresti sdrammatizzato, subito, con qualche tua battuta, segno di grande umiltà e  di profonda intelligenza...

+ Giovanni Ricchiuti

                                                                      Presidente di Pax Christi - Italia

 

STANOTTE E' MORTO MONS.BETTAZZI

STANOTTE E' MORTO MONS.BETTAZZI, IL VESCOVO DELLA PACE. 
La sua memoria sia benedizione per molti.
(Daniele Rocchetti)
-------

“Ho passato più anni da vescovo che da uomo e il fatto, se devo essere sincero, mi spaventa!”. Cosi, sorridendo, mi aveva detto mons.Luigi Bettazzi l’ultima volta che ci siamo incontrati...

16 luglio 2023 - Addio, e grazie!

16 luglio 2023 - Addio, e grazie!, don Luigi Bettazzi, beato costruttore di pace

Oggi abbiamo pianto in molti, ma subito abbiamo sorriso, alla notizia mattutina della morte di Luigi Bettazzi, vescovo costruttore di pace, quindi beato, come dice Gesù in Matteo 5,9. Abbiamo sorriso come certamente ha fatto lui, valicando il colle dalla vita limitata alla vita piena. Sapeva unire ai problemi più gravi, anche drammatici, il sorriso serio, che alleggerisce la paura e sostiene la speranza attiva...

Enrico Peyretti

Don Luigi Bettazzi, addio al poeta di pace

Don Luigi Bettazzi, addio al poeta di pace. Il Vangelo e la Costituzione come mappe di vita

È morto il vescovo Luigi Bettazzia tre mesi dal compimento dei suoi 100 anni, lucido fino all’ultimo istante, consapevole della sua morte, così come lo fu della sua vita, normale perché straordinaria. Non ci aspettavamo la sua morte, che nessun segno faceva presagire, ma attendavamo la sua nomina “gratulatoria” a cardinale della Chiesa cattolica come segno di alto riconoscimento del suo altissimo magistero nella Chiesa universale, specialmente sul versante della Pace che fu il suo orizzonte e la sua prospettiva, nel solco del vangelo, della Costituzione e della “Pacem in Terris” di Giovanni XXIII...

 

Paolo Farinella  Prete

Quanto conta il Papa tra i sedicenti cattolici Pd?

Quanto conta il Papa tra i sedicenti cattolici Pd? Pace e diritti, nessuna sua riflessione li stimola

Quanto pesa il magistero di Francesco e la dottrina sociale della Chiesa tra i dirigenti cattolici e postdemocristiani del Pd? In altre parole, lasciando da parte l’aspetto strettamente personale della fede, la domanda riguarda che cosa qualifichi dal punto di vista culturale e politico quei quadri piddini che i media generalmente definiscono “cattolici”...

Di Marco Politi

mons. Luigi Bettazzi

Carissime/i, questa mattina alle 6 il carissimo mons. Luigi Bettazzi dopo breve tempo provato dalla malattia conseguenza  di una caduta, ha portato a termine la sua intensa e lunga vita terrena lasciando in quanti l'hanno conosciuto amato e apprezzato per la sua sapienza esperienza spirituale e vivacità, unico padre conciliare testimone entusiasta  di quella Primavera dello Spirito...l'impegno di non sprecare i tanti semi di speranza di convivialità di rispettosa accoglienza e di scelte coraggiose motivate dallo studio e coniscenza della realtà. ..si è speso per la pace! Si è adoperato per il Vangelo e le costituzioni del Vaticano II. Ha vissuto la sinodalita' e pure l'isolamento e incomprensione. I suoi laici ne hanno tratto grande beneficio per una fede adulta, responsabile e libera...io stesso ho perso un Padre conciliare sempre attento e presente anche per tanti/ e di voi. Guida ancora i nostri passi sui sentieri della nostra vita  e del Vangelo per una Chiesa altra.
donmario

IL SONNO DELLA RAGIONE

IL SONNO DELLA RAGIONE

Cari amici, Si è tenuto a Vilnius il vertice della NATO, che ha accolto la Finlandia e dato il benvenuto alla Svezia nell’Alleanza. Alla Russia sono state dettate condizioni di resa, fin sulla soglia, che si è stati però ben attenti a non oltrepassare, di una dichiarazione di guerra. All’Ucraina, cui si assegna il compito di sconfiggere la Russia, sono stati promessi ponti d’oro per la completa integrazione nella NATO, giunta peraltro già alla conclamata “interoperabillità” tra le relative Forze Armate, inclusa una perenne fornitura di armi, beffardamente definite “non letali”. Tutto ciò con la spensierata idea che non si rischi in tal modo la guerra mondiale. Come interpretazione autentica di queste decisioni vale ciò che, andando a Vilnius, il presidente Biden ha detto In un’intervista alla CNN , in cui ha fornito un quadro di come concepisca la NATO, così contraddittorio da renderla assurda. Biden ha detto che, finché c’è la guerra, l’Ucraina non può entrare nella NATO, perché ciò significherebbe entrare tutti in guerra con la Russia, e anzi, con l’Ucraina nella NATO “se la guerra è in corso, allora siamo tutti in guerra con la Russia”. Questa è una cosa che tutti sapevano, ma che nessuno aveva osato dire in modo così perentorio, e ora dopo un anno e mezzo di guerra dà clamorosamente ragione a Putin che proprio per questo l’ha fatta, per non trovarsi in guerra con gli Stati Uniti e tutto “l’Occidente allargato” una volta che la NATO fosse giunta ad inglobare l’Ucraina. È chiaro infatti che una guerra di tale natura avrebbe segnato la fine della Russia, e messo a rischio l’America. Dunque Putin ha fatto un favore anche a Biden, che ricambia, come fosse anche lui un “putiniano”, dicendo che l’Ucraina “non è pronta” a questo ingresso, “perché ci sono altri requisiti che devono essere soddisfatti inclusa la democratizzazione” (Putin più brutalmente l’ha chiamata “denazificazione”), che è l’altra ragione dell’invasione. Da qui l’ira di Zelensky, lasciato da solo ad officiare il sacrificio. Nello stesso tempo Biden , ribadendo che, finita la guerra, le porte della NATO saranno “aperte” all’Ucraina, ha istituito la condizione per la quale questa guerra non deve finire mai, perché se la guerra venisse meno la Russia di nuovo rischierebbe la fine, e dunque finché la NATO è NATO, e l’Ucraina confina con la Russia, mai più potrà esserci pace in Europa. Se questa è la pena inflitta all’Ucraina, il fine pena non arriverà mai. Il fatto è che Biden, mentre vuole la guerra in Ucraina senza fine, tant’è che ora le manda perfino le bombe a grappolo ed intende continuare a fornirle “armi e sicurezza come gli USA insieme agli alleati fanno per Israele” non vuole affatto entrare in guerra con la Russia perché sa benissimo che questa sarebbe la fine anche per gli Stati Uniti; e se c’è una costante della politica dell’America attraverso tutti i suoi presidenti e nel passaggio da un’epoca all’altra, dalle guerre mondiali del Novecento alla guerra fredda alla guerra “a pezzi” di oggi, è che la guerra contro la Russia in nessun modo si deve fare, Cuba docet. E tuttavia l’attuale programmazione americana, espressa nei documenti scritti della Casa Bianca e del Pentagono dell’ottobre scorso, contempla che entro il decennio la Russia deve essere messa fuori gioco per poi passare alla sfida finale con la Cina. Mettendo insieme tutti i postulati di questo teorema, ne viene fuori il seguente risultato: la Russia deve essere debellata ma non con la guerra a campo largo, l’Ucraina deve continuare a combattere a questo scopo in nome e per conto altrui, perché non fa problema la sua fine: sempre del resto il sacrificio della vittima è stato considerato salvifico (per gli altri); la NATO, è fatta per la guerra e a tal fine armata fino ai denti e fonte di spese militari e profitti infiniti distolti da altri necessari e nobili scopi, ma l’unica cosa che non può fare è la guerra; e se con la Russia gli Stati Uniti non possono né vogliono fare la guerra, tanto meno la faranno entro il decennio contro la Cina, nonostante la “sfida culminante” annunciata oggi a tutte lettere contro di lei . E il mondo, e noi? Noi e il mondo dovremmo stare a guardare tranne che questo meccano fatto di contraddizioni, perversità e algoritmi non imploda, per imprevedibili e perciò incontrollabili eventi, e tutto finisca nell’Armageddon. Per questa ragione glielo dobbiamo dire all’America, che la sua politica è completamente sbagliata. Glielo dobbiamo dire se le siamo alleati, se siamo la civiltà e perfino la religione che l’abbiamo data alla luce. Possiamo anche ammettere che il suo movente non sia quello di voler dominare il mondo come un unico Impero, ma sia l’ossessione della sua sicurezza in un mondo giudicato come pericoloso e cattivo, da dover tenere perciò sotto scacco, nella memoria storica manichea dei Padri pellegrini e del West. Ma dobbiamo dire all’America che ci sono più cose in cielo e in terra che non nell’”American heritage”, che ci sono altri modi di stare al mondo che armarsi fino ai denti e schierarsi nella lotta tra il Bene e il Male. Dobbiamo dire all’America: “no, non così”, se le siamo amici, o se siamo addirittura disposti ad accettarne la leadership, ma per fare migliore il mondo, non per distruggerlo. Nel sito pubblichiamo un discorso di Robert Kennedy Jr., in cui ha ammonito il suo Paese che ogni Impero si dissolve se sparge il suo esercito in mezzo mondo, un’analisi sul “sonno della ragione” dell’ex ambasciatore Carnelos, e una poesia di Erri De Luca sul pasto dei pesci nel Mediterraneo.

Con i più cordiali saluti, Chiesa di Tutti Chiesa dei Poveri