Sandro Tognatti

16-03-2021 - Notizie

                In morte del giovane maestro di Sandro Tognatti

 

Carissimi parrocchiani e a amici, siamo ormai tutti al corrente della sconvolgente notizia che ha scaraventato nel dolore la conosciutissima famiglia Tognatti, famiglia della nostra piccola Comunità parrocchiale di Ronco oltre che apprezzatissima nella città di Cossato, nell’intero ambiente scolastico  e musicale. Sandro, il simpatico e preparatissimo maestro di musica, di soli 57 anni, sabato pomeriggio dopo essersi sottoposto al vaccino AstraZeneca, come tanti altri colleghi, compresa la moglie Simona, ha avuto i primi sintomi con febbre alta e domenica mattina, stanchezza a parte, la temperatura era leggermente diminuita, ma la morte è sopraggiunta improvvisa. Sono in corso accertamenti sulle cause.

Agli anziani genitori Sandro e Lina, alla moglie Simona e alla figlia Ginevra la nostra  vicinanza e partecipazione in questa prova così pesante, la nostra preghiera, in attesa che fatta l’autopsia, siano fissati i funerali.

Non ci sono parole appropriate per esprimere i nostri sentimenti, tuttavia, dovendo evitare il panico generale e coltivare la fiducia e la speranza nell’efficacia del vaccino, vi propongo quanto scritto da Massimo Gramellini a commento dell’accaduto:

Astra Seneca

 

               di  Massimo Gramellini  16 marzo 2021

Trovo semplicemente gigantesca Simona Riussi, la moglie dell’insegnante di clarinetto morto a Biella quattordici ore dopo la somministrazione del vaccino. Se c’era una persona che aveva diritto di perdere il controllo delle sue parole per dare fiato alla paura di molti, questa era lei. Invece, poco prima che AstraZeneca venisse sospesa precauzionalmente dappertutto, se n’è uscita così: «In cuor mio non me la sento di dire che la colpa sia del vaccino. Bisogna continuare a crederci. Se io e mio marito non ci avessimo creduto, non lo avremmo fatto, ma da educatori era importante farlo».

Ci vuole tanta sapienza, di libri e di vita, per mantenere la testa fredda dentro una tragedia, rovesciando una potenziale invettiva in un messaggio di speranza. Il modo migliore di onorare una donna simile è sforzarsi di imitarla. Un anno di pandemia ci ha insegnato che non esistono verità assolute. Chi si è fatto un vanto di averle in tasca si è poi trovato a pronunciarne di segno opposto, spesso con analoga presunzione di infallibilità. Il problema non è avere dubbi, ma lasciarsene paralizzare. Persino gli scienziati procedono a tentoni, un passo alla volta e neanche tutti nella stessa direzione. Il rischio zero non esiste: bisogna capire quale sia il minore e disporsi a correrlo. Quando, spero il prima possibile, mi toccherà porgere il braccio magari proprio ad AstraZeneca, cercherò di ricordarmi le parole del filosofo e quasi omonimo Anneo Seneca: «Sono meno da temere proprio quelle cose che ci fanno più paura».

Grazie a Massimo e a quanti si adoperano per mettere in luce le storie liete e tristi del nostro vivere quotidiano,  incoraggiando a vedere e a fare il bene.                                                                              

                                                                                               don Mario Marchiori