In una intervista al Corriere della sera, il cardinale ha reso testimonianza del suo tempo ecclesiale e politico, nel quale si è mosso con la convinzione che fosse doveroso fare più cristiani gli uomini e la società, agendo per via politica. Un ventennio sovrapposto con quello di Berlusconi, nel quale ha fatto leva su «principi non negoziabili», un protagonismo diretto, una attiva influenza politica della Chiesa e della sua gerarchia. Una linea su cui si può e si deve eccepire...