PERDONO, PERDONO, PERDONO

31-12-2024 - Notizie

PERDONO, PERDONO, PERDONO di Silvia Trucci

 Papa Francesco è stato in visita a Rebibbia, dove ha aperto la seconda Porta Santa per il Giubileo. Ha pregato insieme ai carcerati e poi ha parlato con la stampa: “I detenuti sono persone buone, quando vengo qui la prima domanda che mi faccio è perché loro e non io, perché ognuno di noi può scivolare l’impor - tante è non perdere la speranza, bisogna attaccarsi alla corda dell’ancora della speranza e aprire i cuori”. Si è aperto immediatamente un dibattito su amnistie e indulti, sul quale sorvoliamo, ed è stato (parecchio distrattamente) menzionato il record di suicidi in carcere che ha reso il 2024 l’annus horribilis del nostro sistema penitenziario.                                                Tra il chiacchiericcio inconcludente dei politici a cui dei carcerati non frega nulla (a parte quando hanno cognomi illustri o sono colleghi) si è levata l’imperdibile voce dell’euro-generale Vannacci che, intervistato da Affari italiani, ha voluto dare un prezioso consiglio al Pontefice: “La stessa speranza che il Santo Padre invoca per i carcerati servirebbe anelarla (sic) anche e soprattutto per le vittime della criminalità. Raramente, invece, una parola per le vittime della delinquenza. Ovvero per quelle persone che quei detenuti visitati oggi dal Papa hanno derubato, rapinato, ferito, violentato, abusato, ucciso…”. 

E’ vero che ogni scusa è buona per far parlare di sé, ma non ci vuole un teologo per avere una nozione anche vaga del perdono o per sapere che sulla croce Gesù chiede, appunto, perdono per i propri carnefici... “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Sarebbe stato quanto meno bizzarro se il Papa avesse detto ai detenuti “siete degli infami, se soffrite sono fatti vostri”. Il Santo padre perdonerà sicuramente Vannacci per i suoi vaniloqui, ma noi - a quest’epoca dell’anno - abbiamo esaurito la pazienza per le sparate di Vannacci. Nel 2025 speriamo sia meno generoso di sé...

                                                                   Il Fatto Q. - 30 dicembre 2024