SANTISSIMA TRINITÀ B

30-05-2021 - Preghiere poesie

                         SANTISSIMA TRINITÀ B  con preghiera dei ragazzi

 

«Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 17Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. 18Gesù si avvicinò e disse loro: “A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». (Matteo 28, 16-20)

 

Per il lettore attento del vangelo è evidente: i due diversi monti su cui sale il Gesù descritto da san Matteo, sono la rappresentazione simbolica dei due opposti modi di vivere. Il “monte” su cui il diavolo porta Gesù nelle famose tentazioni (Mt. 4,8) è il luogo che rappresenta quel vivere avvelenato dalla voglia di potere, di dominio, di gloria e di persone da sottomettere che tutti conosciamo. Il “monte” su cui sale Gesù per consegnarci le otto beatitudini (Mt. 5,1ss) che ci incamminano sul sentiero della “felicità” è – al contrario – la visibilità di un vivere reso umano dal “servire l’altro” (senza volerlo dominare) e dal prendersi cura di chi sta male, di chi piange e di chi è oppresso dall’ingiustizia.

Due monti. Proprio come ci sono due strade. E perché il battezzato non dimentichi questo insegnamento anche “figurato”, Gesù risorto “aspetta” e convoca i suoi “undici” discepoli sul “monte che aveva indicato”: quello delle “beatitudini”. San Matteo vuole spiegare a chi cerca Gesù risorto che il solo modo per vederlo e riconoscerlo è attivarsi con le indicazioni date su quel monte. Vivere per gli altri, accorgersi del povero e sostenere la sua indigenza, consolare chi piange, farsi carico di chi è senza terra e colpito dall’ingiustizia, non rende solo misericordiosi, puri di cuore e miti, ma “apre” gli occhi e permette di vedere il volto di Dio presente nel fratello che ci vive accanto.

Ed eccoci nel cuore della solennità che stiamo celebrando: la Santissima Trinità. Dio è relazione e comunione, ci dice san Matteo. Fuori dal “noi” e dallo stare insieme nel segno della comunione e del reciproco perdono, non c’è pace per la nostra vita. Quante volte ci roviniamo l’esistenza perché siamo scivolati sul “monte” sbagliato e decidiamo di non perdonare “perché io non sono capace a perdere!”. Quanto veleno entra nella nostra vita per litigi legati a chi ha più potere, a chi fa più carriere o per sterili e inutili competizioni su chi conta di più! Il monte delle beatitudini ci spiega che non appena si apre il cuore al fratello che ci è vicino, la nostra vita rinasce e genera nuova vita: più intensa e meno avara.

Gli episodi che la cronaca ci presenta quotidianamente non fanno altro che confermare il fatto che fuori da quel vivere in comunione tra noi (che ci immerge nella comunione della santissima Trinità che ci abilità all’amore vero e al reciproco perdono) non c’è pace.

Dalla pandemia non siamo ancora usciti. Ma una cosa ci è ormai chiara: nessuno può salvarsi da solo. Solo se attiviamo la corretta modalità di essere, fare e costruire comunione tra noi, siamo in grado di vedere la luce al fondo del tunnel! Il “mio” vaccino serve a poco se non mi attivo perché il nostro stare insieme sia rispettoso per tutti e soprattutto nei confronti dei più deboli.

Le foto di bambini morti sulle spiagge del “Mare nostrum”, “sono inaccettabili”, ha detto il Presidente Draghi. E ha ragione. Sono uno schiaffo alla nostra Europa fondata sul libro che leggono le tre confessioni religiose monoteiste (Ebraismo, Cristianesimo e Islamismo). Ma sono anche il segno che la parte vecchia del pianeta si sta chiudendo al coraggio di accogliere e di costruire “ponti” verso la parte povera del mondo. Per san Matteo non si sono dubbi: il “noi” che ci propone la santissima Trinità coinvolge anche quei volti apparentemente lontani, ma spesso sull’uscio del nostro continente. E la nostra libertà e nostro salvezza sono date dal come li sappiamo sostenere, accogliere e aiutare.

La tragedia della funivia Stresa - Mottarone. Se la procura di Verbania confermerà le pesanti accuse che individuano in spregiudicate ragioni economiche la reale causa del disastro con i suoi 14 morti (per non perdere ulteriori corse e incassi nonostante il malfunzionamento del sistema), ci troveremo tutti sconvolti. Anche perché è l’ennesima conferma del fatto che quando il profitto ad ogni costo spegne persino il coraggio di schierarsi dalla parte della vita umana e della difesa della incolumità delle persone, è segno che stiamo camminando sul monte sbagliato.

Mai come in questo tempo abbiamo bisogno che l’abbraccio di Dio che è Padre, Figlio e Spirito ci avvolga e ci aiuti a uscire dall’io avaro e egoista per generare comunione, speranza, pace, giustizia e libertà per quel “Noi” senza il quale non si vive bene.

Buona Festa a tutti.

 

Preghiera dei piccoli

 

Caro Gesù,

                  sai che cosa ci ha detto la maestra a scuola? Che le prime parole del tema e le ultime sono le più importanti.

Oggi ci ho fatto caso e ho scoperto che anche nel Tuo Vangelo è così: agli inizi del Vangelo di san Matteo c’è scritto che il Tuo nome è “Emmanuele che significa Dio con noi” (Mt. 1,23) e adesso, alla fine del Vangelo, leggo che Tu hai detto: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.” (Mt. 28,20).

Gesù, mi piace questo Tuo spiegarci, domenica dopo domenica, i nomi di Dio (che sono anche i Tuoi).

E grazie perché Tu “sei con noi” tutti i giorni. Non solo quando è festa.

Più imparo i Tuoi nomi, Gesù, più mi accorgo di volerti bene. E capisco quanto tutti noi siamo importanti per Te.

 

P.S. Grazie Gesù perché forse stiamo uscendo dalla pandemia.