XXVI DOMENICA ANNO B

29-09-2021 - Preghiere poesie

XXVI DOMENICA  ANNO B con preghiera dei piccoli

  Marco 9, 38-48

 

«Giovanni gli disse: “Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri”. 39Ma Gesù disse: “Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. 40Chi non è contro di noi è per noi. 41Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.

42Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare. 43Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. [44]. 45Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna. [46]. 47Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, 48dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. 49Perché ciascuno sarà salato con il fuoco. 50Buona cosa il sale; ma se il sale diventa senza sapore, con che cosa lo salerete? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri”».

 

Ciò che Giovanni dice a Gesù è traslucido di invidia e di ambizione. Tradotto nel nostro linguaggio la sua affermazione suona così: «noi discepoli, caro Gesù, siamo i tuoi più stretti collaboratori e dovremmo essere quelli che – dopo di Te – hanno più potere e comandano su tutti. Quel tipo che si è preso la briga di scacciare i demoni (dunque di fare del bene e di farlo nel Tuo nome) senza chiederci nessun permesso, senza nessun gesto di sottomissione a noi (che siamo i suoi capi) e senza seguire noi, va fermato. Ed è per questo che noi gli abbiamo impedito di aiutare chi sta male».

Visualizzato così fa persino impressione. Non importa se quel “tale” fa del bene e se il suo agire toglie malessere e fa stare bene qualcuno. Ciò che conta è “che “non segue noi”; ed è per questo che volevamo impedirgli di fare il bene”.

Il cuore umano è fatto così: si lascia corrodere dall’invidia, dall’ambizione, dallo sguardo storto generato dall’egoismo e da una voglia così forte e intensa di portarsi sopra gli altri da calpestare tutto, tutti e persino se stessi. Per questo Gesù chiede ai suoi discepoli di stare “dietro a Lui”: perché solo nel seguire Lui, Maestro di vita, ognuno di noi tiene a bada le sue spinte egoistiche e resta nel solco dell’amore, del servizio e della libertà. Ma dentro questa gran bella lezione di vita, Gesù ci consegna anche un preciso modo di gerarchizzare i criteri del vivere.

Chi segue l’istinto è portato a diventare buono con se stesso e – allo stesso tempo – molto severo verso tutti gli altri.

Chi segue Gesù impara la difficile arte del diventare severo con se stesso e buono verso gli altri. Ed è esattamente questa la Buona Notizia che oggi ci viene consegnata: il Vangelo del Signore Gesù ha la forza di fermare in noi lo sguardo storto dell’invidia e dell’egoismo. Seguire Gesù è movimento che libera il nostro cuore dalla severità contro gli altri per incamminarci sulla strada della bontà che ci rende non solo buoni, ma anche veri e liberi. E solo Dio sa quanto sia forte il bisogno di costruire bontà e verità nelle nostre case, comunità e famiglie. Tutte le volte che si inverte questo ordine (e si applica la severità sugli altre e non su di sé), si costruiscono quelle dolorose divisioni generate da pettegolezzi, giudizi affrettati, calunnie e maldicenze che tutti conosciamo e che avvelenano la vita di tutti.

La severità su di sé, anche questo va detto, non è mai “contro” se stessi, ma sempre al servizio del proprio stare bene. Su questo punto Gesù è chiarissimo: tanto il tagliare mano o piede quanto il gettare via il proprio occhio se è motivo di scandalo, è discorso figurato per ricordarci che l’essenziale è non fare entrare in noi la decisione di portarsi contro l’altro. Perché queta è l’invidia, come dicono gli specialisti: “un’infelice affermazione di sé” che avvelena il cuore di chi invidia e dell’invidiato. Questo è l’egoismo: una chiusura in se stessi che allontana dalla gioia dell’amare. Gesù chiede, a chi lo segue, di accogliere la forza che Lui dona per cambiare in modo radicale e determinato stile di vita.

Sei depresso? Non usare solo lo shopping per provare a tirarti su; ogni tanto (almeno una volta ogni due) entra in una chiesa; vivi un momento di raccoglimento e prova a “sostare” su una pagina di Vangelo. Vedrai che ti aiuta a guardare la vita in modo meno cupo.

Sei in difficoltà economica? Non ti affidare al gioco d’azzardo o alle slot machine. “Getta il tuo pane sulle acque” dice il libro del Qoelet (11,1), “perché lo ritroverai! Prenditi qualche momento di servizio; prenditi cura di chi sta peggio di te e forse – con lui – ritrovi un po’ di equilibrio in bilanci familiari che non giustificano ansie o disperazioni.

Sei arrabbiato con tutti? Fermati. Lascia che la Parola di Gesù (il Suo Vangelo) ti cambi sguardo. Impara a giustificare l’altro (non sempre te stesso): ti troverai con il desiderio di stare di più con te stesso, con il Signore Gesù e con chi vive accanto a te.

Buona domenica e buona Giornata del Migrante.

 

 

                                                          Preghiera dei piccoli

Caro Gesù,

                   non so perché, ma appena letto questo Vangelo ho pensato a Te che chiedi ai Tuoi discepoli di “gettare la rete dalla parte destra della barca” (Gv. 21,6). Mi sono sempre chiesto perché hai precisato il lato dal quale calare le reti.

Oggi però mi sono dato la risposta: per insegnarci a non guardare mai le persone dalla parte sbagliata, dalla sola parte dei difetti.

Tu lo sai: siamo tutti molto bravi a vedere negli altri le parti che non vanno, le cose che non funzionano.

Per stare bene, però, dobbiamo imparare a guardare gli amici dalla parte bella e buona. 

Solo così diventiamo buoni anche noi.

Grazie Gesù perché oggi mi cambi lo sguardo e mi dici che anch’io posso sradicare dal mio cuore i semi del male.

E grazie perché Tu mi guardi sempre dalla parte positiva.

Sei forte Gesù.