BATTESIMO DEL SIGNORE ANNO A

08-01-2023 - Preghiere poesie

BATTESIMO DEL SIGNORE ANNO A con preghiera dei piccoli

Dal Vangelo secondo Matteo 3, 13 – 17

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

 

Se Rino Gaetano fosse ancora con noi non canterebbe il Cielo è sempre più blu, ma il Cielo è sempre più chiuso. E non solo perché in questi giorni siamo stati tutti “protagonisti” e “spettatori” delle esequie del Papa emerito, ma anche perché accanto a questo lutto che ci sta facendo riscoprire la forza e la fragilità di questo raffinato Pastore, continuano ad avanzare segni negativi che calpestano la vita e la speranza:

  • i bombardamenti sull’Ucraina non si sono fermati nemmeno nel giorno di Natale e su quel pezzo di terra europea ormai distrutto, si continua a morire;
  • il Mare nostrum continua ad accogliere salme di disperati e nessuno li difende (ma perché la politica difende i confini del nostro Paese e non gli ultimi?);
  • carburanti, luce, gas e interessi sui mutui aumentano a vista d’occhio;
  • il Covid sembra rialzare la testa e si ha l’impressione di rivedere (a partire dalla Cina) lo stesso film che ha dato il via alla pandemia;
  • in Iran le ragazze vengono uccise se mostrano una ciocca di capelli;
  • in Afghanistan è proibito studiare, per le donne;
  • si continua a morire sul lavoro e sulle strade italiane (la prima causa di morte dei giovani italiani tra i 18 e 29 anni sono gli incidenti stradali).

Per non parlare dell’inflazione che erode la capacità di acquisto delle nostre famiglie o dei Pronto Soccorso che non hanno più la forza di accogliere tutti i malati. Un triste (e parziale) elenco di eventi che sembra convincerci del fatto che viviamo sotto un Cielo non solo chiuso, ma anche sbarrato a qualsiasi forma di speranza. Ed ecco perché il Vangelo di Matteo ci dice che. “Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire su di lui” (Mt. 3,16). Perché abbiamo bisogno come il pane che la Parola di Dio ci ricordi che il Cielo sopra di noi non è chiuso e non è sbarrato. Dio non è sordo alle nostre fatiche e disperazioni. E se “scende” sulla nostra povera Terra come Spirito è per ricordarci che il Suo Figlio Gesù è “con noi”, accanto “a noi” e “in mezzo a noi” perché ognuno di noi riesca a ri-alzare la testa e “a sperare contro ogni speranza” (Romani.4,18), come dice san Paolo a proposito di Abramo. Ma c’è un ulteriore elemento sul quale credo importante portare la nostra riflessione e preghiera. La voce che dal Cielo accompagna il battesimo di Gesù conferma che “questi è il Figlio mio, l’amato, in lui ho posto il mio compiacimento” (Mt. 3,17). Come a dire: lui, questo Gesù che è appena uscito dall’acqua è il volto di Dio che vi deve guidare; solo Lui dovete seguire, se vorrete essere beati. E perché il suo lettore non dimentichi questo momento fondamentale della vita di Gesù e del suo discepolo, san Matteo ripropone quasi la stessa espressione nel momento della trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor, ma aggiunge un forte invito ad ascoltare la Sua parola, il suo insegnamento e quanto Lui ha da dire sulla nostra vita: “Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo.

Dopo tredici capitoli l’evangelista ripropone lo stesso messaggio e ripresenta le stesse parole che provengono dal Cielo. Ma questa volta, sul Tabor, la voce indica anche il verbo che rende liberi: “ascoltare”. Inteso non solo come “udire” o come movimento degli occhi per la lettura del Vangelo di Gesù. L’ascoltare di cui parla l’evangelista indica la disponibilità del discepolo a “seguire” e a interiorizzare “questa” presenza fino a farla diventare carne nella sua vita.

Gesù, ci dice il Suo Spirito che apre il Cielo sopra di noi, deve educare il nostro modo di pensare, di agire, di “fare”, di essere, di perdonare e persino di guardare tanto la Terra sulla quale siamo quanto il Cielo nel quale saremo. Dobbiamo impastare – se vogliamo essere liberi – cuore, mente, azioni, passi e persino il respiro con la mentalità di Gesù. Solo così ognuno di noi ritrova le radici della speranza e non si lascia piegare da nessuna prova, fatica, difficoltà o negatività.

Ci resti, in questa seconda domenica del 2023, la granitica certezza che il Cielo sopra di noi è aperto, spalancato o – come direbbe san Marco – “squarciato” in modo così definitivo da non potersi mai più richiudere.

Un gran bel segnale di speranza e una forte, solida e bella ragione per poterci dire, ancora una volta, buon anno.

 

Caro Gesù,

                   mia cugina ha chiesto al Parroco, per sposarsi, il certificato di Battesimo.

Ho detto ai miei genitori che lo voglio anch’io. Quando mi hanno battezzato ero piccolo. Non potevo decidere. Altri hanno deciso per me.

Adesso però Ti conosco. Sto imparando a capire che sei un amico davvero speciale. E più ascolto il Tuo Vangelo, più mi viene voglia di restare “immerso” nel modo con cui parli, pensi e ami.

Ti faccio una promessa, Gesù: nel giorno del mio battesimo voglio fare, ogni anno, un po’ di festa: con Te, con la mia famiglia, con i miei amici e con madrina e padrino.

 

P.S. I cieli che si “aprono” nel momento del tuo battesimo per fare passare l’amore di Dio verso di noi, è un’immagine bellissima. Grazie, Gesù: sei Tu il vero ponte tra il Cielo e la Terra. E grazie anche per Papa Benedetto XVI.