I DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A

02-03-2023 - Preghiere poesie

                      I DOMENICA DI QUARESIMA  ANNO A con preghiera dei piccoli

Dal Vangelo secondo Matteo 4, 1 - 11 

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Come l’ambiente ha bisogno di acqua (sotto forma di pioggia e di neve) così le nostre comunità e le nostre famiglie hanno bisogno di speranza sotto forma di silenzio, di Pace, di fraternità e di gioia generata dal dare e dal servire. Il terremoto in Siria e Turchia, il protrarsi della guerra in Ucraina, le difficoltà economiche e finanziarie dentro le quali moltissime famiglie perdono la serietà, ma anche le tragedie dell’immigrazione e le sofferenze che si consumano in tante nostre case e nei nostri ospedali sono le tristi colonne sonore del nostro procedere e del nostro vivere. Per questo abbiamo bisogno della Quaresima: perché in questo tempo possiamo disintossicarci dalle parole inutili, dall’egoismo, dalle scuse per litigare (o per fare le guerre!) e dal soffrire senza mai trovare un senso alle nostre lacrime.

Le tre tentazioni superate da Gesù nel deserto subito dopo essere stato battezzato, sono la conferma che con Gesù e in Gesù ognuno di noi può superare  le prove che la vita gli sottopone e uscirne migliore. E se il giardino in cui Adamo ed Eva erano inseriti si trasforma in un deserto a causa della loro “disobbedienza”, il deserto in cui Gesù è condotto dallo Spirito diventa – grazie alla sua obbedienza alla Parola di Dio – un giardino. Ecco il senso della Quaresima: prendere coscienza che con Gesù (il Dio-con-noi) le prove che ci è chiesto di attraversare possono essere superate per trasformare una terra arida in un giardino. Ma vediamo quali sono le prove o le tentazioni che Gesù incontrò nel deserto.

La prima. “Se tu sei Figlio di Dio, di' che queste pietre diventino pane”. È, forse, la madre di tutte le tentazioni: usa chi sei, il tuo ruolo e la tua postazione per te stesso. Non stare a preoccuparti o a servire gli altri. Pensa prima a te stesso. Sfrutta ciò che è in tuo potere per te, per i tuoi, per la tua famiglia. E non farti scrupoli per gli altri, perché nessuno pensa a te. Quante volte sentiamo questo ritornello. E si noti il particolare: la tentazione non ha quasi mai il tono spudorato della cattiveria senza senso. La prova si manifesta quasi sempre come un pensiero pacato e persino elegante. In realtà in quel falso buon senso si nasconde l’egoismo, la chiusura all’altro e la cattiveria di chi condanna – con la sua indifferenza – il debole. Gesù non ha nessuno difficoltà a sfamare chi ha davvero fame, ma non ha mai usato il suo essere Figlio di Dio per sfamare sé stesso. Per questo è Dio!

La seconda. “Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani …”. Il messaggio è chiarissimo: non ha senso fidarsi di Dio solo dopo che lui ha soddisfatto la “mia” richiesta. L’amore non regge la prova e chi si avventura per questa strada, non incontra l’amore perché resta chiuso nel suo “io”: incapace di aprirsi a chi gli chiede fiducia. Domanda. Ma questo clima di perenne sospetto che tutti abbiamo verso gli altri, non è il segno di una povertà relazionale in cui ci siamo cacciati? Non sappiamo più fidarci del prossimo, di chi ci è accanto, ma così facendo diventiamo sospettosi anche nei confronti di Dio con Dio. Lo cerchiamo solo se abbiamo bisogno di qualcosa; gli sottoponiamo la nostra piccola richiesta e poi gli rimproveriamo di non averci esaudito!

La terza. “Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai”. Siamo nel cuore delle tentazioni. Avere, possedere e dominare. Essere sopra gli altri, farsi servire e vendere l’anima al diavolo pur di avere il potere di comandare. “Che c’è di male?”, dicono in molti, “In fondo non faccio nulla di male. Mi piacerebbe solo essere famoso, ricco ed essere servito e riverito da tutti”. Quanti ragazzi (spinti anche dai genitori) sognano di diventare campioni, famosi e investono tutte le loro risorse ed energie pur di scalare le vette del successo (salvo poi scoprire che quella cima è in un deserto!). È vero: apparentemente non fa nulla di male chi insegue il potere. Crescendo in questo modo, però, non si fa il bene e ci si allontana, giorno dopo giorno, dall’acqua fresca della gioia generata dal dare e dal servire.

            Con la Quaresima il messaggio è forte e positivo: il Signore Risorto ed il Suo Vangelo ci danno la forza di vivere per gli altri; ci rendono capaci di fidarci del prossimo (senza sempre essere diffidenti, carichi di sospetti e logorati dal controllo) e – terzo – rendono possibile, per ognuno di noi, l’amare, il donare e il servire: i verbi che ci rendono liberi e che hanno la forza di spegnere in noi quella spinta a primeggiare e ad inseguire il potere che, se accolta, ci mangia l’anima.

            Buona Quaresima a tutti.

                                                                                   Preghiera dei piccoli

Caro Gesù,                

              a me la Quaresima piace.

Anche perché ci viene chiesto di non pensare solo a noi stessi, ma anche agli altri. Che sono nostri fratelli.

Ormai l’ho capito: dare tempo, cose e attenzioni a chi ha meno di noi, a volte è scomodo, ma fa stare bene chi è in difficoltà e ci rende più sereni. Meno egoisti.

Anche Tu nel deserto hai fatto così: al diavolo che ti chiede di trasformare – solo per Te – le pietre in pane, hai detto “No”.

Quando però ti sei accorto che quelli che ti seguivano erano stanchi e affamati, prima ti sei commosso e poi hai moltiplicato, per loro, pane e pesci.

Aiutami, Gesù, a capire che solo la Tua Parola ci dà la forza di mettere gli altri davanti all’io.

E grazie per l’esempio: a chi ti tenta Tu rispondi sempre e solo con la Parola di Dio.