6 giugno: terzo incontro genitori-figli

24-05-2021 - Agenda

Educare la fede:  terzo incontro genitori-figli

Domenica 6 giugno 2021 ore 17.00 a Ronco di Cossato

 

In attesa del prossimo incontro vi raggiungiamo con una breve sintesi di quanto si è condiviso nel pomeriggio di domenica 16 maggio scorso e che sarà  utile leggere per se stessi e da inviare a quanti non hanno potuto essere presenti.

Il prof. Savino Calabrese, ha ripreso il discorso sull’educare la fede  coinvolgendo attivamente i genitori presenti e soffermandosi a lungo sul  termine ‘esperienza’:

L’esperienza concreta diventa il perno di un processo educativo che ha inizio ma non considera una fine. E’ una Dinamica che si incrementa strada facendo.

Le cose più importanti non si insegnano e non si imparano. Ciascuno deve farne diretta esperienza attraverso percorsi irripetibili e individuali, accidentati e inconclusi.

Strana maestra l’esperienza: prima ti fa l’esame poi ti insegna le cose.

Ma che cosa è un’esperienza?

Ci aiuta in questo l’etimologia della parola, che viene dal latino “experientia”, termine derivante a sua volta da “experiens”, participio presente del verbo “experiri”, cioè provare, sperimentare.

Certamente, quindi, l’esperienza è un “provare”, o, meglio, uno sperimentare, proprio nel senso più genuino di fare un esperimento!

Qual è il fine di questo provare, sperimentare, fare un esperimento?

Applicato all’esperienza di fede è imparare l’arte di vivere umanamente praticando la Parola del Vangelo.

Come si fa una esperienza?

L’esperienza è una ‘pratica’ che necessita di essere pensata, valutata criticamente, e di espandersi in una trasformazione (o conversione) della vita.

Possiamo individuare 4 passaggi necessari per ‘fare esperienza’:

1. Una situazione di vita: ogni situazione che viviamo impegna tutta la nostra persona (mente corpo e anima ed emozioni). Contribuisce a strutturare la nostra personalità. Occorre, quindi, essere consapevoli di ciò che facciamo per poter ‘governare’ la nostra vita.

2. Confronto con la Parola: Le inclinazioni naturali non sempre portano al bene e a una adeguata formazione della nostra personalità. Abbiamo bisogno di confrontarci con un maestro e una Parola saggia e illuminante che ci spinga ad andare oltre.

3. Celebrazione: Quando davanti a noi si apre una nuova prospettiva, questa ci risveglia emozioni varie (paura, gioia, soddisfazione, attesa…). occorre dare spazio alle emozioni anche attraverso momenti rituali e simbolici per sancire un momento di passaggio, di evoluzione, di crescita.

4. Nuovo modo di vivere: la nuova prospettiva vuole diventare realtà. Inizia così il nuovo corso della vita.

Educare è far fare esperienza della vita

Nel prossimo incontro, 6 giugno p.v., tenteremo di misurarci sulle nostre vere motivazioni che ci portano a proseguire questa ricerca e di stabilire dei tempi minimi per poter vivere e celebrare con maggiore consapevolezza alcuni eventi che tradizionalmente  sono collocati e legati all’età o alla consuetudine e non  come momenti di crescita.

Anche i ragazzi, individualmente o a gruppetti,  hanno cercato di raccontarsi, sia pure a grandi arcate, una delle tante attività e come l’hanno imparata. Ovviamente per diversi di loro aver imparato significava non prevedere tempi successivi e ulteriore esercizio per continuare a imparare. Maestri non si nasce ma si diventa, giorno dopo giorno, e per tutta la vita. Uno scambio rivelatosi comunque utile per capire che fare esperienza è altra cosa da quello che si pensa.

22 maggio 2021                                      

 Grazie per la vostra partecipazione  e arrivederci!

don Mario e Savino C.