VII DOMENICA ANNO C

20-02-2022 - Preghiere poesie

VII DOMENICA ANNO C  con preghiera dei piccoli

Luca 6, 27-38

[In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli]: «Ma a voi che ascoltate, io dico:

amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi

maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla

guancia, offri anche l'altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la

tunica. Da' a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate

quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale

gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell'Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi  sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà  misurato a voi in cambio"».

 

Siamo stati, per mesi, con il fiato sospeso per gli arsenali militari “piazzati” sui confini della Crimea, per le navi da guerra nei nostri mari europei, per il continuo invio di truppe e di soldati in Polonia o in Bielorussia pronti a fronteggiare gli attacchi della Russia.

A livello superficiale noi, Europa Occidentale, abbiamo temuto la guerra nell’Est europeo per le conseguenze (disastrose) sul piano economico e per timore di assistere al chiudersi dei rubinetti del gas proveniente dalla Russia. Più in profondità, però, ci siamo anche resi conto che il dramma della guerra non è solo quello economico, ma – come ci ha ricordato molto bene Papa Francesco – soprattutto quello etico e umano. La guerra è un’anti-creazione con l’uso della violenza, ci ha ricordato Papa Bergoglio. Ed è per questo che le attività diplomatiche hanno lavorato senza sosta per impedire il deflagrare di questa inutile e dannosa strage: perché con la guerra attuale, il 90% delle vittime sono civili (che non sanno nemmeno perché gli piovono bombe sulla testa, come diceva Gino Strada) e mentre i mandanti ricchi ampliano le loro ricchezze, i poveri sprofondano sempre più nella miseria.

Alla luce di queste riflessioni diventano sagge, indispensabili e profondamente umane le parole che il Vangelo ci propone in questa domenica di febbraio 2022. Anche perché da sempre il compito fondamentale dell’umanità – per salvare vita e convivenza - è quello del provare, ad ogni costo, ad impedire l’avvio della violenza che, una volta innestata, diventa forza distruttrice e inarrestabile. Si pensi al dramma della vendetta che obbliga chi ha ricevuto un male morale a reagire con lo stesso veleno fino a diventare violento (e illudendosi così di onorare la vittima). In realtà si amplia il male e si permane tragicamente nello spazio della violenza e della morte inaugurato da chi ha commesso il male.

Per porre un argine allo strapotere della vendetta, l’umanità aveva inventato la cosiddetta “legge del taglione”: occhio per occhio e dente per dente.  Come a dire: non andare mai oltre il male ricevuto nell’esercitare la tua vendetta. Ma la violenza una volta innescata – lo sappiamo – non conosce confini e travolge tutti e tutto (al punto che diventa possibile uccidere l’altro per un parcheggio rubato). Faide, stragi, guerre e conflitti in famiglia o internazionali hanno tutte la stessa convinzione: illudersi di ottenere, con la violenza, risultati considerati risolutivi per le proprie presunte ragioni. In realtà la violenza consolida sempre e soltanto logiche di morte. San Luca ci presenta oggi la proposta di Gesù in grado di sradicare – dal nostro cuore – quella quota di male e di violenza che ci rende tutti (nessuno escluso) deboli, fragili, peccatori e capaci di fare il male. Gesù ci chiede – con il Suo aiuto - di vincere il male (ricevuto) con il bene, con l’amore e con il perdono senza lasciare che la disumanità della vendetta ci paralizzi, ci impedisca di fare il bene e ci faccia annegare nelle logiche dell’odio.

La proposta di Gesù diventa così “pane” che nutre il nostro cuore e che lo educa a non giudicare, a non condannare, a perdonare e a dare. Due precise richieste a non fare un qualcosa che ci fa male: non giudicare e non condannare. E solo chi ha provato a mettere in pratica questi scomodi consigli sa quanta libertà generi il sospendere i giudizi, i pettegolezzi, le calunnie contro l’altro. Per scoprire che siamo chiamati a fare il bene e a donare (non siamo nati per tenere memoria del torto ricevuto e per restare imprigionati nelle sabbie mobili dell’odio). Un insegnamento scomodo – quello che Gesù ci consegna dopo le beatitudini – ma che ci permette di godere dell’amore del Padre misericordioso per diventare misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso. Si tenga presente che Gesù Signore non ci guida solo con il suo esempio (perché ha sempre saldato il suo dire al fare: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”), ma anche con la Sua grazia e la Sua presenza nella nostra vita per renderci capaci di fermare la strisciante violenza che c’è in noi fino a convincerci che perdonare chi ci ha offeso è fonte di libertà. E se non riusciamo subito a perdonare, possiamo sempre pregare per chi ci ha fatto del male. Il solo modo per sciogliere rancori e desideri distruttivi di vendetta che ci legano al male e ci impediscono di fare il bene. Buona domenica.

Preghiera dei piccoli

Caro Gesù,

                    mamma dice che sono permaloso e che non so perdonare. E forse è vero. Quando ricevo un torto faccio il possibile per restituire tutto e forse anche di più.

Però hai ragione Tu: dopo che mi sono vendicato, non mi sento migliore.

La scorsa settimana, però, ho provato a fare come proponi Tu. Fabio mi ha fatto un brutto fallo e io non ho reagito come al solito. Ho compreso il suo sbaglio e gli ho fatto capire che lo perdonavo. Lui prima mi ha chiesto scusa e poi mi ha abbracciato.

Gesù, aiutami a capire la bellezza del perdono. Liberami dalla tentazione della vendetta e convinci il mio cuore che “forte” non è chi ad ogni calcio ricevuto ne restituisce due, ma chi tende la mano, chi accetta le scuse, chi perdona e chi fa del bene anche a chi gli sta antipatico.

Gesù sei unico.