II DOMENICA DI QUARESIMA ANNO C

13-03-2022 - Preghiere poesie

       II DOMENICA DI QUARESIMA  ANNO C  con preghiera dei piccoli

 

Luca 9, 28b-36

 

«28Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. 32Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 33Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. 34Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. 35E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».36Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto».

 

“Za pobedu” che in russo significa “per la vittoria”: questo dovrebbe significare, secondo il ministero della Difesa russo, la Z scritta con vernice bianca sui carrarmati mandati da Putin in Ucraina. Il che significa che per il pensiero semplice di chi ha scatenato questo inferno, la “vittoria” la si ottiene con armi, bombardamenti, aggressioni, distruzioni di città intere (ospedali stracolmi di bambini malati compresi), uccisioni e con i carri armati disposti a “camminare” anche sulle auto abitati da poveri civili.

Per il Vangelo di san Luca la “vittoria” percorre strade diverse. E il volto di Gesù che sul monte cambia di aspetto significa proprio questo: vittoria e gloria non si ottengono con le logiche del potere, della forza, della violenza e della sottomissione di chi rifiuta di riconoscere altre sovranità. Gesù sul monte intuisce definitivamente – dopo intensa preghiera – che la Sua gloria è data solo dal percorrere fino in fondo la “strada” del dono di sé che lo porterà al venerdì santo, dalla rinuncia della violenza e dalla scelta del servizio. La grande domanda che affiora nella testa, ma soprattutto nel cuore dei tre scelti da Gesù per “seguirlo” sul monte – Pietro, Giovanni e Giacomo – esprime molto bene anche le nostre paure, dubbi e insicurezze. Non a caso l’evangelista dice che “erano oppressi dal sonno”. Non si riconoscono nello schema mentale di Gesù. Non sono in grado di accettare questa proposta e non sono disposti a guardare la vita da un altro punto di vista. Sono “depressi”, “bloccati dalla paura, “chiusi” nelle loro piccole convinzioni e prigionieri delle loro certezze. Ma non succede anche a noi di restare– quando siamo spiazzati da eventi che superano la nostra possibilità del tenerli sotto controllo – paralizzati? Quante volte facciamo finta che niente sia successo per restare ancorati alle nostre piccole certezze!

Gesù, però, offre ai suoi timidi, rigidi e impauriti accompagnatori (che per san Luca potremmo essere tutti noi) un aiuto per “uscire” da questo “sonno”. San Luca annota che oltre a cambiare d’aspetto nel volto, Gesù si presenta ricoperto da una veste candida e “sfolgorante”. Quest’ultimo è lo stesso termine che descrive l’abito dei due uomini incaricati di annunciare la resurrezione di Gesù (“ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante” – Lc. 24,4).

Sembra contro natura cercare la vittoria per la strada ripida e scomoda della nonviolenza, del dono di sé, del servizio e del perdono, ma è la sola strada – ci conferma Gesù sul monte – che ci rende il volto luminoso perché carico dell’amore che ci realizza.

La voce che esce dalla nube conferma il fatto che solo Gesù va ascoltato e seguito. Solo Lui. Verranno altri (tanti altri) per convincerci ad inseguire la vittoria per altre strade. Qualcuno si è persino illuso che scrivere il segno della vittoria con la vernice su mezzi pensati solo per uccidere renda veloce il raggiungimento dello scopo prefissato. Ciò a cui stiamo però assistendo è la dimostrazione pratica del fatto che solo Gesù ha Parole di vita che non finisce e che vincono anche la morte. Tutte le altre parole – soprattutto quelle segnate da ambizione, potere e dominio – generato morte. Le mamme russe e le mamme ucraine che piangendo i loro figli uccisi da strategie militari illegali e illogiche sono la conferma che ci è chiesto di cambiare modo di pensare e di vivere. La stragrande maggioranza delle vittime di questa “inutile strage” (i civili morti in Ucraina sono il 90%) sono il segno evidente che con la guerra, la violenza e le armi nessuno vince. Mai.

E perché nessuno perda di vista il volto del Messia che ha cambiato di aspetto, san Luca tra pochi versetti ci presenta Gesù che “indurì il volto” per mettersi in cammino verso Gerusalemme. Per fermare la violenza dentro di noi e qualsiasi guerra, non bastano appelli, proclami o buone intenzioni. Bisogna essere determinati (e radicali) e scegliere la nonviolenza e nel praticare la solidarietà senza troppa emotività. Non ci sono profughi o immigrati di serie A e di serie B. Rimboccare le maniche, asciugare le lacrime, decidere di aiutare chi scappa da qualunque guerra e non idolatrare mai nessun dittatore…, sono alcune premesse perché il nostro volto manifesti – grazie alla Parola di Gesù – tanto la bontà quanto la “fermezza” nel decidere di opporsi a ogni forma di ingiustizia e di violenza. Buon cammino verso la Pasqua.

                                                                       Preghiera dei piccoli                          

Caro Gesù,

                    papà non ci lascia vedere le scene di guerra in Ucraina al televisore. Dice che sullo schermo scorrono immagini troppo violente e che non fa bene vederle.

“Meglio la radio” – ripete ogni giorno – che ci dà le notizie senza farci “vedere” scene strazianti che non fanno bene ai bambini.

Scusa la domanda, Gesù. Pietro, Giovanni e Giacomo: si sono addormentati sul monte perché erano stanchi oppure perché non accettavano i tuoi discorsi?

Quando “sentono” che Tu non vuoi comandare, quando “vedono” che Tu vuoi solo servire e quando capiscono che nel dare la vita Tu fai sul serio, loro “dormono” per non “sentire” quanto insegni e per non cambiare.

Gesù, ha ragione papà: si può anche non “vedere”. Ma non possiamo dormire e voltarci dall’altra parte quando qualcuno sta male e chiede aiuto.

Tieni sveglio il mio cuore, amico scomodo.