NSC il 5 marzo a Roma contro la guerra Russia-Ucraina

04-03-2022 - Notizie

Noi Siamo Chiesa" partecipa, all'interno della Rete Italiana Pace e Disarmo (RIPD), alla convocazione contro la guerra per la manifestazione di sabato 5 marzo a Roma. Alla piattaforma del movimento per la pace "Noi Siamo Chiesa" porterà il suo contributo ispirato al Vangelo e al magistero conciliare, seguendo l'esempio e l'azione di papa Francesco, riconosciuto anche da tanta parte della società civile come guida autorevole e libera in questo momento di conflitto brutale e insensato.

Di seguito l'appello della RIPD cui aderiamo.

Sabato pomeriggio saremo in tante e in tanti a Roma per chiedere il “cessate il fuoco” in Ucraina e dire no alla guerra in tutte le sue forme e in tutti i luoghi del mondo dove porta morte e distruzione.

La Rete Italiana Pace e Disarmo e le sue Organizzazioni ribadiscono la condanna dell’azione militare in Ucraina da parte della Federazione Russa esprimendo massima solidarietà alle popolazioni coinvolte e sostenendo tutti gli sforzi della società civile pacifista e dei lavoratori e lavoratrici in Ucraina e Russia che si oppongono alla guerra con la nonviolenza.

La Pace è possibile solo costruendola con il disarmo, la neutralità attiva, la riduzione delle spese militari, il sostegno a forme di trasformazione nonviolenta dei conflitti, il superamento delle alleanze militari, l’opposizione alla militarizzazione e soprattutto proteggendo le persone.

La Rete italiana Pace Disarmo ribadisce che la prima urgenza è quella di fermare le azioni belliche militari e attivare interventi di aiuto umanitario e protezione della popolazione civile. Per questo chiediamo alla Russia il ritiro delle proprie forze militari da tutto il territorio ucraino e la revoca immediata del riconoscimento dell’indipendenza delle Repubbliche del Donbass. Deve essere garantito inoltre un passaggio sicuro alle agenzie internazionali e alle organizzazioni non governative al fine di garantire assistenza umanitaria alla popolazione coinvolta dal conflitto

Dobbiamo prodigarci per una cessazione degli scontri con tutti i mezzi della diplomazia e della pressione internazionale, con principi di neutralità attiva ed evitando qualsiasi pensiero di avventure militari insensate e fermando le forniture di armamenti che non possono certo portare la pace, ma solo acuire il conflitto.

Solo così potrà poi partire un vero percorso diplomatico che possa promuovere percorsi di sicurezza condivisa e soprattutto possa riportare al centro le scelte democratiche della società civile Ucraina e Russia. Vogliamo costruire insieme un’Europa di pace, senza armi nucleari dall’Atlantico agli Urali.