Notizie

La settimana de La Porta di Vetro - 13 gennaio

Care amiche e cari amici,

 

questa settimana non possiamo non partire dal vergognoso attacco subito dal Circolo Arci "Antonio Banfo" lo scorso venerdì 10 gennaio.

I locali di via Cervino, in Barriera di Milano, sono stati vittima del lancio di una bomba carta, che ha provocato ingenti danni ad un luogo storico di integrazione e confronto, che testimonia la memoria di un martire della libertà del nostro paese.

Nelle ore immediatamente successive ai fatti il quartiere e la politica locale si sono prontamente riuniti davanti ai locali del Circolo, testimoniando la loro solidarietà e la chiara volontà di non cedere al ricatto della paura, anche se l'episodio non può che destare legittime preoccupazioni. La Porta di Vetro ha raccontato, fin dalle prime ore, quanto avvenuto. Ma di fronte ad un attacco contro un luogo che si richiama alla Resistenza e ai suoi valori, è nostro dovere anche ricordare chi è stato Antonio Banfo. capo riconosciuto delle maestranze alla FIAT Grandi Motori, ucciso in seguito allo sciopero pre-insurrezionale del 18 aprile 1945.

Abbiamo così scelto di riportare integralmente un articolo apparso su l'Unità del 23 aprile 1964, all'interno di un numero speciale per il Ventennale della Resistenza, scritto da Luisa Monti Sturani..

NEWSLETTER 8 gennaio 2025

Avvertiamo, sia nella società sia nella Chiesa, la presenza di un clima di stanchezza e in un certo senso di resa: tanto nulla si può o si riesce a cambiare. La tentazione già in atto è l’abbandono dell’impegno. “Guardare al futuro con speranza equivale anche ad avere una visione della vita carica di entusiasmo da trasmettere” (Spes non confundit). ….

La settimana de La Porta di Vetro

Care amiche e cari amici,

 

in via del tutto eccezionale, per la seconda settimana consecutiva, torniamo a scrivervi di martedì. Abbiamo preferito non disturbarvi nell'ultimo giorno di festa, ma promettiamo di tornare alle vecchie buone abitudini già dalla prossima settimana, ripercorrendo insieme gli eventi dei sette giorni precedenti ogni lunedì.

Il mondo è in fiamme

ENZO BIANCHI, intervistato da ALEX CORLAZZOLI

Ha trascorso il Natale con i suoi fratelli, le sue sorelle e con alcuni ospiti cucinando per tutti specialità piemontesi come il bunet, un dolce a base di uova, zucchero, latte, cacao, amaretti secchi e liquore. Si è dedicato a riflettere, a pensare, a studiare raccolto nella sua cella alla nuova fraternità di Casa della Madia, ad Albiano d’Ivrea, a pochi chilometri dalla comunità di Bose che ha fondato nel dicembre del 1965 per poi essere costretto ad allontanarsi nel 2020 a causa di un decreto papale mai compreso fino in fondo da molti. Quando Enzo Bianchi parla – nonostante gli 82 anni da compiere il 3 marzo – ha lo sguardo di un bambino e declina i verbi al futuro come se avesse davanti una vita intera. La sua è un’attenzione costante all’attualità, alla politica, alle crisi internazionali, alle guerre. Con l’arrivo del nuovo anno ilfattoquotidiano.it lo ha incontrato per fare con lui un quadro della situazione politico-sociale e per parlare dell’Anno santo cui ha dedicato la sua ultima fatica editoriale: Lessico del Giubileo (edizioni Edb)...

PERDONO, PERDONO, PERDONO

PERDONO, PERDONO, PERDONO di Silvia Trucci

 Papa Francesco è stato in visita a Rebibbia, dove ha aperto la seconda Porta Santa per il Giubileo. Ha pregato insieme ai carcerati e poi ha parlato con la stampa: “I detenuti sono persone buone, quando vengo qui la prima domanda che mi faccio è perché loro e non io, perché ognuno di noi può scivolare l’impor - tante è non perdere la speranza, bisogna attaccarsi alla corda dell’ancora della speranza e aprire i cuori”...

                                                                   Il Fatto Q. - 30 dicembre 2024

MEDITAZIONE DI FINE ANNO

MEDITAZIONE DI FINE ANNO - don Tonino Bello, Giovedì 31 dicembre 2015

Eccoci, Signore, alla fine di questo lungo anno davanti a te.

Col fiato grosso, dopo aver tanto camminato.

Ma se ci sentiamo sfiniti, non è perché abbiamo percorso un lungo tragitto, o abbiamo coperto chissà quali interminabili rettilinei...

                                                                 don Mario Marchiori

A 30 MIGLIA LA SALVEZZA

Newsletter n.355 del 30 dicembre 2024

 

A 30 MIGLIA LA SALVEZZA

 

Carissimi, 

dato il precipitare degli eventi nel Medio Oriente e a Gaza, vi trasmettiamo la lettera scritta il 28 dicembre scorso dai mittenti della “Lettera ai nostri contemporanei del popolo ebraico della Diaspora” ad alcune comunità e a interlocutori del dialogo in corso con gli Amici Ebrei:

La settimana de La Porta di Vetro

Care amiche e cari amici,

 

questa newsletter avrebbe dovuto essere semplicemente l'occasione per augurare a tutte e tutti voi di trascorrere in serenità le prossime festività natalizie. E vi avremmo probabilmente invitato a proseguire nel piccolo "gioco" che Piero Terna ha lanciato nelle sue "Punture di Spillo", sfidando l'intelligenza artificiale a raccontarci "che cosa rappresenta Babbo Natale per te", immedesimandosi ogni volta in qualcuno di diverso.

 

Ma gli avvenimenti degli ultimi giorni rendono doveroso aprire questa edizione ricordando tre persone che ci hanno lasciato la scorsa settimana, ciascuno dei quali ha lasciato un impatto nei propri mondi d'appartenenza: Ferdinando Enrico Pomàrici, Sergio Giunta e Fabrizio Morri. Vi chiediamo di dedicare un pensiero a loro, ma soprattutto alle loro famiglie e chi gli ha voluto bene.
Noi abbiamo scelto di farlo ospitando sulle nostre pagine il racconto di persone che li hanno conosciuti e apprezzati, in tanti anni di impegno pubblico o privato, lasciano un vivo ricordo e producendo un grande impatto nelle vite di coloro che li hanno conosciuti.

 

Tornando alla cronaca, la notizia più importante della scorsa settimana, almeno a livello europeo, è stata la sentenza del processo al marito e ai violentatori di Gisèle Pelicot. L'avvocato Maria Grazia Cavallo ne ha ripercorso la vicenda, sottolineandone l'importanza soprattutto dal punto di vista culturale.

La vicenda Pelicot potrebbe essere in qualche modo uno spartiacque nel dibattito pubblico, anche e soprattutto grazie a quel j'accuse che la donna ha lanciato nei confronti di tutti gli accusati, rifiutando la vergogna dell'essere vittima.

Come ha dichiarato la stessa Pelicot, "spesso quando si è vittime di violenza si prova vergogna, ma non siamo noi a doverci vergognare, sono loro"

E come scrive Maria Grazia Cavallo, i gesti di Pelicot "riaffermano la convinzione che il personale è sempre anche politico" e che, "c’è ancora molta strada, in salita, da fare. Ma abbiamo l’energia per percorrerla tutti assieme."

 

Il secondo e ultimo argomento su cui vogliamo invitarvi a riflettere è l'accordo tra Italia e Albania. Ne ha scritto per noi Pietro Bartolo, concentrandosi soprattutto sul punto di vista europeo, sottolineando come  "la Presidente Ursula von der Leyen abbia strizzato l’occhiolino a questo famigerato modello Italia Albania", ma anche che l'articolo 2 del Trattato sull'Unione Europea recita che l'Unione "si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze".

Ed è proprio questa contraddizione tra i principi fondativi dell'Unione e la pressi politica, suffragata dalle parole e dalle azioni di Von der Leyen, che spinge Bartolo a chiedersi se "l'atteggiamento della custode dei trattati non possa essere accostato ad un tradimento dei Padri Fondatori, che quei trattati li posero a fondamento della nostra Unione".

 

In conclusione di questa newsletter, che vi raggiungerà mentre molti di voi saranno alla ricerca degli ultimi regali o ai fornelli per iniziare a preparare cene della vigilia e pranzi di natale, la Porta di Vetro vi augura di trascorrere i prossimi giorni in serenità, circondati dalle persone a cui volete bene.

 

 Buon Natale e buona settimana!

La settimana de La Porta di Vetro

Care amiche e cari amici,

 

dopo una "settimana in cui sono accaduti decenni", quella appena trascorsa fortunatamente ci ha lasciato il tempo necessario per poter riflettere e analizzare con più serenità gli eventi appena accaduti.


Per questo, scegliamo di ripartire nuovamente dalla Siria, perché "oggi come oggi, l’unica cosa che si può fare è mettere insieme le informazioni che abbiamo e provare a farsi un’idea dei decorsi possibili del dopo Assad".

"Scenari futuri" che Stefano Marengo descrive e analizza osservando le forze in campo, concentrandosi in particolar modo sull' "ambiguità strategica" della Turchia e sugli obiettivi del governo di Tayyip Erdogan, sicuramente uno dei grandi vincitori della lunga crisi siriana.