Care amiche e cari amici,
questa newsletter avrebbe dovuto essere semplicemente l'occasione per augurare a tutte e tutti voi di trascorrere in serenità le prossime festività natalizie. E vi avremmo probabilmente invitato a proseguire nel piccolo "gioco" che Piero Terna ha lanciato nelle sue "Punture di Spillo", sfidando l'intelligenza artificiale a raccontarci "che cosa rappresenta Babbo Natale per te", immedesimandosi ogni volta in qualcuno di diverso.
Ma gli avvenimenti degli ultimi giorni rendono doveroso aprire questa edizione ricordando tre persone che ci hanno lasciato la scorsa settimana, ciascuno dei quali ha lasciato un impatto nei propri mondi d'appartenenza: Ferdinando Enrico Pomàrici, Sergio Giunta e Fabrizio Morri. Vi chiediamo di dedicare un pensiero a loro, ma soprattutto alle loro famiglie e chi gli ha voluto bene.
Noi abbiamo scelto di farlo ospitando sulle nostre pagine il racconto di persone che li hanno conosciuti e apprezzati, in tanti anni di impegno pubblico o privato, lasciano un vivo ricordo e producendo un grande impatto nelle vite di coloro che li hanno conosciuti.
Tornando alla cronaca, la notizia più importante della scorsa settimana, almeno a livello europeo, è stata la sentenza del processo al marito e ai violentatori di Gisèle Pelicot. L'avvocato Maria Grazia Cavallo ne ha ripercorso la vicenda, sottolineandone l'importanza soprattutto dal punto di vista culturale.
La vicenda Pelicot potrebbe essere in qualche modo uno spartiacque nel dibattito pubblico, anche e soprattutto grazie a quel j'accuse che la donna ha lanciato nei confronti di tutti gli accusati, rifiutando la vergogna dell'essere vittima.
Come ha dichiarato la stessa Pelicot, "spesso quando si è vittime di violenza si prova vergogna, ma non siamo noi a doverci vergognare, sono loro"
E come scrive Maria Grazia Cavallo, i gesti di Pelicot "riaffermano la convinzione che il personale è sempre anche politico" e che, "c’è ancora molta strada, in salita, da fare. Ma abbiamo l’energia per percorrerla tutti assieme."
Il secondo e ultimo argomento su cui vogliamo invitarvi a riflettere è l'accordo tra Italia e Albania. Ne ha scritto per noi Pietro Bartolo, concentrandosi soprattutto sul punto di vista europeo, sottolineando come "la Presidente Ursula von der Leyen abbia strizzato l’occhiolino a questo famigerato modello Italia Albania", ma anche che l'articolo 2 del Trattato sull'Unione Europea recita che l'Unione "si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze".
Ed è proprio questa contraddizione tra i principi fondativi dell'Unione e la pressi politica, suffragata dalle parole e dalle azioni di Von der Leyen, che spinge Bartolo a chiedersi se "l'atteggiamento della custode dei trattati non possa essere accostato ad un tradimento dei Padri Fondatori, che quei trattati li posero a fondamento della nostra Unione".
In conclusione di questa newsletter, che vi raggiungerà mentre molti di voi saranno alla ricerca degli ultimi regali o ai fornelli per iniziare a preparare cene della vigilia e pranzi di natale, la Porta di Vetro vi augura di trascorrere i prossimi giorni in serenità, circondati dalle persone a cui volete bene.
Buon Natale e buona settimana!