I nuovi barbari: la Unione Europea e gli USA

07-03-2024 - Notizie

LEONARDO BOFFDEIXE UM COMENTÁRIO   5 marzo 2024

Leonardo Boff

La vera guerra di sterminio che lo Stato di Israele, sotto il comando di un mascalzone di estrema destra, Benjamin Netanyahu, sta conducendo contro più di due milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza, con il sostegno della più grande potenza militare del mondo, gli Stati Uniti e dell’intera Unione Europea e dei paesi NATO, ci legittima a chiamarli nuovi barbari. Hanno circondato in un porcile milioni di palestinesi sulla piccola striscia di terra, vicino al mare, per eliminarli meglio. Per peggiorare la loro perversità, gli hanno tagliato l’acqua, le scorte di cibo, l’energia e le medicine per gli ospedali. E per finire, hanno usato contro la popolazione bombe al fosforo bianco che bruciano le persone fino alle ossa.

Si è trattato di una reazione del tutto sproporzionata all’attacco terroristico di Hamas (la parte militarizzata della popolazione civile) compiuto contro Israele il 7 ottobre. La reazione non conosce limiti etici, umanitari e di minima compassione. Sono stati assassinati più di 11mila bambini, migliaia di madri, circa 70mila civili e centinaia e centinaia di feriti e anche le macerie di 400mila case distrutte da bombe ad alta potenza.

Come non chiamare barbarie questa carneficina da parte degli Stati Uniti e di coloro che hanno orgogliosamente affermato quanto segue nel Preambolo della Costituzione dell’Unione Europea:

Il continente europeo è portatore di civiltà, i suoi abitanti lo hanno abitato fin dagli albori dellumanità in fasi successive e nel corso dei secoli hanno sviluppato valori, base dellumanesimo: luguaglianza degli esseri umani, la libertà e il valore della ragione…” .

Questa visione non è dialettica. Non include né riconosce le frequenti violazioni di questi valori, le catastrofi che la cultura europea ha prodotto con ideologie totalitarie, guerre devastatrici, con la morte di circa 200 milioni di persone nel continente e nelle colonie, colonialismo, schiavitù, imperialismo, genocidio dei popoli originari (in un secolo morirono in Sud America, sotto l’azione degli europei 61 milioni di indigeni), decimando intere nazioni in netto contrasto con i valori proclamati. Ciò che la Unione Europea, in qualità di complice, sta facendo nella Striscia di Gaza dimostra la sua tradizionale arroganza e il suo atteggiamento ipocrita. Tralascio gli USA, sempre in guerra con qualche paese, commettendo le più grandi barbarie. Mi concentro solo sugli europei.

Tutta questa dimensione tragica è stata possibile solo perché l’altro non è mai stato riconosciuto, di fatto, come suo pari e, di conseguenza, il diverso non è mai stato rispettato. Questa concezione non è ancora stata superata nella coscienza della maggior parte dei paesi europei.

Prendiamo come esempio dell’inferiorizzazione degli altri, il trattamento riservato alle donne.

Nella cultura occidentale in generale (senza considerare le altre culture) aveva centralità la visione patriarcale e sessista che combinava e organizzava i valori principali nella forma maschile. A causa di questa dominazione, la donna fu sottomessa, emarginata e resa socialmente invisibile.

È stata creata una giustificazione ideologica per questa inferiorizzazione. È stata ricercata in Aristotele, che aveva coniato una concezione pregiudiziale, la cui risonanza è arrivata fino a San Tommaso d’Aquino, con echi in Freud e Lacan. Il filosofo affermava che la donna è “un uomo rimasto nel cammino”, “un essere incompiuto e inferiore” (ma in latino).

 

 

 

I settori tradizionalisti della Chiesa appaiono come bastioni culturali che mantengono viva e ancora riproducono questa inferiorizzazione delle donne. Per questi settori le donne non godono ancora della piena cittadinanza ecclesiastica. Ciò ha finito per prevalere nel Sinodo sull’Amazzonia, che intendeva dare un volto indigeno alla fede cristiana. Ha prevalso il paradigma sessista, romano e occidentale. Gli indios sposati non possono essere preti. Alle donne si è negato il sacerdozio; c’è stata una piccolissima concessione, la partecipazione all’amministrazione istituzionale della Chiesa. Ma non è loro consentito esercitare la libertà con riferimento, tra l’altro, al diritto riproduttivo, poiché costituiscono oltre il 50% della comunità cristiana.

Questa riduzione a uno stato di inferiorità delle donne divide l’umanità da cima a fondo. Conferisce troppo potere all’uomo. Questo, non riconoscendo l’alterità e l’uguaglianza delle donne, ha perso l’interlocutore che la natura e Dio gli avevano dato per vivere insieme in modo cooperativo. Quando la Genesi dice che sono immagine di Dio e fatti uomo e donna, intende questo fatto non come possibilità di riproduzione della specie. Ma come compagni tra loro e interlocutori permanenti.

Questo rapporto faccia a faccia tra uomo e donna, impedirebbe una relazione di dominio. E questa, per ragioni che qui non possiamo menzionare, è stata attuata. Senza la donna, l’uomo proietta la sua forza fisica e la sua capacità intellettuale nella logica della competizione, in cui solo uno vince e tutti gli altri perdono. Impedisce la cooperazione in cui tutti vincerebbero. Lascia il campo aperto all’emergere di strutture di potere che implicano gerarchizzazione ed esclusione. Si attribuisce di fatto al patriarcato e al sessismo il tipo di Stato centralizzato che abbiamo, la fabbricazione della guerra e l’istituzione di costumi sociali sessisti e di leggi discriminatorie.

Ma grazie alla lotta storica delle donne è in atto una sistematica demolizione delle false ragioni della società patriarcale. Loro hanno sviluppato una visione più olistica dell’uomo e della donna e della loro missione nella storia: creare relazioni di partenariato nel rispetto delle differenze in vista di una relazione più inclusiva e meno conflittuale tra i generi e a beneficio della pace politica e religiosa tra i popoli.

Ciò che, vergognosamente, sta accadendo a cielo aperto a Gaza è il prevalere della violenza maschilista, la spietatezza verso i più deboli e la pura e semplice eliminazione di persone che, secondo i sionisti radicali, non dovrebbero più esistere. Ma ribadisco che crediamo che, con molto sforzo, l’essere umano possa essere migliore: può fare della persona lontana un vicino e del vicino un fratello e una sorella. Ma quando?

 

Leonardo Boff ha scritto con Rose Marie Muraro i libri Feminino e Masculino: uma nova consciência para o encontro das diferenças, Record, RJ 2002/2010; O rosto materno de Deus, Vozes 11edições 2012.

 

(traduzione dal portoghese di Gianni Alioti)