XXI DOMENICA ANNO B

22-08-2021 - Preghiere poesie

XXI DOMENICA ANNO B con preghiera dei fanciulli

Giovanni 6, 60 - 69

[In quel tempo,] molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe

tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di  Dio».

 

Superata l’euforia generata dai brillanti risultati riportati dagli italiani alle Olimpiadi di Tokio, gli argomenti in primo piano – nei giorni che seguono Ferragosto – sono tre: il caldo torrido (al quale non ci si abitua mai); l’inattesa tragedia dell’Afghanistan con la ripresa del Paese da parte dei talebani; il proseguire della pandemia con tutto il dibattito che l’accompagna (“vaccino si”, “vaccino no”; “green pass si”, “green pass no”).

Stiamo spendendo – tutti, nessuno escluso – fiumi di parole su questi tre argomenti. E ci stiamo anche rendendo conto come il solo “parlare” e “discutere” di questo o quel tema, non sposti di una sola virgola questa o quella questione. Ci ritroviamo così alle prese con parole “stanche” che rischiano di farci litigare (e che molte volte ci dividono realmente) senza offrirci mai uno straccio di soluzione. Ed è esattamente in questo contesto che ha senso riprendere la solenne (e bella) risposta che Pietro consegna a Gesù.

Il contesto è noto. Dopo “i giudei” e “la folla che ha deciso di seguire Gesù”, anche i “Suoi discepoli” (Dodici compresi) sono attraversati dal dubbio che il parlare di Gesù sia troppo “duro”. La grammatica dell’amore proposta da Gesù sembra scomoda come eccessiva appare la Sua richiesta del vivere per gli altri e di farsi pane per chi ha bisogno di noi. Anche i dodici sono tentati dal non aderire a queste richieste. Ed è per questo che Gesù domanda loro: “Volete andarvene anche voi?”. Letteralmente il verbo “andarvene” andrebbe tradotto con “tornare a casa vostra” (della serie “volete fermarvi, tornare indietro e riprendere la vostra vita di prima in cui l’interesse era solo per voi stessi?”). Una domanda che l’evangelista pone anche al lettore e dunque a ciascuno di noi.

Ed ecco il senso del racconto: avvertire la proposta di Gesù (e riportata dal Vangelo), come un linguaggio scomodo e duro è normale. La Parola di Gesù non è una poesia tra il romantico e il buon senso per ampliare la “mia” sfera di benessere. Lasciarsi immergere dall’amore di Gesù che si è fatto “pane spezzato per noi” e che chiede anche a noi di diventare “pane spezzato per i fratelli”, è un linguaggio che molte volte “suona” come scomodo perché cambia non solo il modo di pensare, ma anche lo stile di vita.

La tentazione del “tornare indietro” e del “chiudersi in casa” per farsi carico “solo” dei problemi propri, è forte, istintiva e ricorrente. In realtà in questo “tornare indietro” non si trova libertà, ci dice il Vangelo. Lontani da Gesù e dalla Sua Parola nessuno di noi fa esperienza di vita vera. Con le nostre parole a volte ci difendiamo dagli altri, altre volte le usiamo per calunniare l’altro e alla fine, per colpa delle parole inutili, litighiamo. Altre volte ancora ci autoconvinciamo che le nostre parole siano le uniche giuste e le sole “vere” e così facendo costruiamo – con le parole – trincee che ci vedono l’un contro l’altro armato.

Si noti però il particolare interessante: la Parola di Gesù non risolve in modo tecnico e materiale i nostri dibattiti. Il Vangelo non ci dice se fare o non fare il vaccino; se utilizzare il green pass oppure no; così come non offre soluzioni al dramma dell’Afghanistan e ai pesanti cambiamenti climatici che abbiamo causato. Ci consegna però quella luce sufficiente perché ogni nostra scelta sia vissuta all’insegna dell’amore e guidata dalla “cifra” del pane spezzato che ci nutre e che ci immerge nella vita che non muore.

In questa seconda metà di agosto non è male concludere questa lunga sezione di Giovanni (il cosiddetto discorso di Gesù del pane eucaristico) facendo nostra la risposta di Pietro: “Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna”.

Non entro nei dibattiti in corso che ci consumano parole stanche e logore. So anche – e ne sono convinto – che nessuno può usare il Vangelo per portare avanti le sue tesi. Mai. Gesù e la sua Parola ci ricordano però che un potere difeso e imposto dalle armi non è servizio dell’uomo; che quando una “parola” è gridata contro l’altro e usata per dividere, non è vera. Ma il Vangelo ci ricorda anche che per stare con i fratelli che la vita ci ha donato è necessario anteporre il bene del “noi” alle mie piccole o grandi convinzioni.

È questo Pane che ogni domenica ci viene offerto nella Sua Parola e nelle nostre Eucaristie il nutrimento, la forza e la spinta che ci immerge nella vita che non ha fine.

Buona domenica.

 

                                                                                      Preghiera dei fanciulli

Caro Gesù

                   secondo me questa è la pagina di Vangelo perfetta per dire che Tu sei l’“amico scomodo” che aiuta a non sbagliare la vita.

Mi piace tanto la risposta di Pietro, ma se Tu oggi fai la stessa domanda anche a me (così ha detto il don a messa) io ti dico che No, non me ne voglio andare da Te perché Tu sei il mio amico scomodo che mi rende migliore.

Mi aiuta a stare con Te, Gesù. E mi piace, ogni domenica, leggere un pezzo del Tuo Vangelo.

Sento che mi insegna a fare bene e che mi dà la forza di vincere un po’ di pigrizia e un po’ di egoismo.

Gesù in queste calde domeniche di agosto Ti prego per chi non può permettersi le vacanze. Per chi è in guerra e per chi è in ospedale perché sta male.

Ciao “amico scomodo”. E grazie di esserci.