Buongiorno a tutti voi, cari fratelli e sorelle!
Permettetemi di rivolgermi a voi così, come fratello nella fede con i credenti in Cristo e come fratello di tutti voi, in nome della comune ricerca religiosa e dell’appartenenza alla stessa umanità. L’umanità, nel suo anelito religioso, può essere paragonata a una comunità di viandanti che cammina in terra con lo sguardo rivolto al cielo. È significativo in proposito quanto un credente, venuto da lontano, affermò della Mongolia, scrivendo che vi viaggiò «non vedendo niente se non cielo e terra» (Guglielmo di Rubruk, Viaggio in Mongolia, XIII/3, Milano 2014, 63)...